On Wednesday, Danish Prime Minister Mette Frederiksen announced that the country will go to early elections on 1 November: the legislature will end seven months earlier than the four years stipulated in the Danish constitution. Frederiksen, leader of the Social Democrats, had won the 2019 elections and had governed with a left-wing coalition ever since. Also part of the coalition is Radical Left (Radikale Venstre), the Danish social-liberal party which had strongly contested Frederiksen’s actions in recent weeks, threatening to vote no confidence in the government if the prime minister did not call new elections. The party had especially criticised the government’s policies to combat the coronavirus pandemic, and the decision to cull millions of mink due to fears that a mutation of the virus in the animals could make vaccines less effective. Last June, a parliamentary enquiry committee had concluded that the decision to cull mink had no legal basis. Since then, support for the prime minister and the government had fallen sharply in the polls, and the Radical Left had urged that Frederiksen call new elections.

In Danimarca ci saranno elezioni anticipate il 1º novembre

Mercoledì la prima ministra danese Mette Frederiksen ha annunciato che il prossimo 1º novembre il paese andrà a elezioni anticipate: la legislatura si concluderà con sette mesi di anticipo, rispetto ai quattro anni previsti dalla costituzione danese. Frederiksen, leader dei Socialdemocratici, aveva vinto le elezioni del 2019 e da allora aveva governato con una coalizione di sinistra. Della coalizione fa parte anche Sinistra Radicale, il partito social-liberale danese (Radikale Venstre, in danese), che nelle ultime settimane aveva fortemente contestato l’operato di Frederiksen, minacciando di votare la sfiducia al governo se la prima ministra non avesse indetto nuove elezioni. Il partito aveva soprattutto criticato le politiche adottate dal governo per contrastare la pandemia da coronavirus, e la decisione di abbattere milioni di visoni – danneggiando l’economia – per il timore che una mutazione del virus negli animali potesse rendere meno efficaci i vaccini. Lo scorso giugno una commissione d’inchiesta parlamentare aveva concluso che la decisione di abbattere i visoni non avesse nessuna base legale. Da allora nei sondaggi i consensi nei confronti della prima ministra e del governo erano fortemente diminuiti, e Sinistra Radicale aveva chiesto con insistenza che Frederiksen indicesse nuove elezioni.